WebSummit 2017 day 1: Intelligenza artificiale e dati

WebSummit

Lunedì sera, ore 18 è iniziato ufficialmente il #WebSummit 2017.

Iniziamo subito con qualche numero:

  • 59.115 partecipanti totali
  • 170 Paesi rappresentati da almeno una persona
  • L’Italia è tra i top 20 Paesi con più partecipanti
  • 1.200 speaker
  • 2.000 StartUp
  • 1.400 Investitori
  • 2.600 Media

Tantissime le sorprese durante la serata di apertura, tra cui spicca la partecipazione -da remoto- di Stephen Hawking. L’astrofisico è intervenuto in merito alla questione: “l’intelligenza artificiale è utile o può creare problemi all’umanità nei prossimi anni?” Come sempre ha ribadito il suo monito sull’AI, ovvero “le macchine devono fare quello che vogliamo fargli fare noi e non pensare autonomamente“. Ci troviamo infatti difronte ad una soglia di un mondo tutto nuovo e tutto da scoprire, dove la “potenza di calcolo” è arrivata in pochi anni a livelli impensabili e, sempre secondo Hawking, deve essere regolamentata per il bene della popolazione mondiale. Ovviamente all’inizio e alla fine ci sono stati tantissimi applausi ma durante il suo discorso vi è stato un silenzio dove anche le mosche hanno smesso di ronzare per sentire Stephen.

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Salgono sul palco quindi Bryan Johnson forndatore di BrainTree e ora di Kernel che ci parla di come vuole portare la AI al servizio degli utenti per migliorarne la vita e aiutarli a superare alcune malattie, come la depressione di cui lui stesso ha sofferto negli anni.

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Subito dopo Margrethe Vestager ha introdotto i motivi per cui la UE ha commissionato le multe a colossi come Google, Facebook, Apple… e alla fine ovviamente il primo ministro del Portogallo, assieme a CEO del WebSummit e al sindaco di Lisbona, hanno dato il via ufficiale a questa edizione.

Martedì 7 Novembre 2017: iniziano le conference

La manifestazione parte subito forte con i fari puntati su AR e VR: nel Centre Stage è infatti il turno di Amit Singh (VP Business & Ops VR, Google) che ci parla di come dobbiamo utilizzare queste nuove tecnologie per imparare a fare ” quello che non sappiamo fare”.

Subito dopo è il turno della Hanson Robotics che tramite Sophia, Prof Albert e il papà della AI Ben Goertzel dimostrano come poter sfruttare l’AI per aiutarci a migliorare le nostre abilità e capacità. Sophia “the robot” è da poco cittadino onorario dell’Arabia Saudita e tiene corsi di yoga… Ovviamente Ben non poteva fermarsi qui e hai introdotto SingularityNET ovvero un nuovo progetto basato su blockchain in cui viene decentralizzata l’AI e ogni utente può utilizzarla per scopi “utili e umanitari”.

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Paul Levesque, aka Triple H, ha invece raccontato come il suo passato da lottatore abbia influenzato il suo nuovo lavoro di chairman della WWE, la società di Entertainment più importante del mondo.

La maggior parte degli altri speech è stata incentrata su AR e VR, con modelli basati sui dati. Ad esempio Blippar sta usando set di dati provenienti da beta tester per implementare la ARCity.

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Tantissime le startup che si propongono su modelli data driven: dall’ecommerce al fintec, dall’health allo sport, passando per il green living. I pitch sono stati come sempre fantastici: ci sono idee/startup nel mondo che dovrebbero essere finanziate ad occhi chiusi.

Durante tutta la prima giornata si respira interesse per tutto ciò che riguarda AI, AR e VR.

L’ultimo speech della giornata è in Centre Stage e ad occuparsene è il CEO di Intel Brian Krzanich. Penso l’intervento più bello di tutta la giornata. In pochi minuti Brian ha dimostrato come Intel sta utilizzando AI e VR basandosi sui dati a disposizione:

  1. Reimaging Data: ovvero, come gestiamo i milioni di dati che vengono generati continuamente? Come possiamo utilizzarli per dare a tutti un beneficio?
  2. AI Driven: tramite dei sensori installati su alcune auto di test stanno raccogliendo dati su stili di guida, strade, comportamento di altri guidatori ecc in modo da poter generare un’auto che si conduce da sola e si adatta e predice determinate situazioni di guida
  3. Immersive VR: tramite le parternship con “La Liga” (Calcio), NFL (Football), NCAA Basket e da oggi anche con la NBA, per l’utente -tramite dispositivo VR- sarà possibile
    1. Rivivere le azioni come se fosse lui il giocatore e calcolare un’alternativa al gioco espresso
    2. Visualizzare le partite a 360° da qualsiasi angolazione (es. dalla panchina dei Golden State Warriors – e per me sarà un dramma 😀 )
  4. AI for Good: tramite il loro sistema di AI stanno aiutando l’associazione per i bambini scomparsi e vittime di abusi. In che modo? Inserendo la foto del bambino scomparso l’AI di Intel esaminerà tutte i frame in cui può esserci il bambino, anche cresciuto, analizzando i possibili cambiamenti in pochi secondi.

Game. Set. Match.

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Ora è il momento di ricaricare le pile: domani un’altra intensissima giornata di WebSummit! Non vedo l’ora!

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